Blog, Un caffè con...

TheSIGN Academy intervista Le Vanvere

Ginevra Bianchini intervista Le Vanvere, Giulia Quagli & Camilla Garofano.
Graphic Designers.
Illustratrici.
Docenti nei corsi di Graphic Design e Illustrazione Editoriale alla TheSIGN.

Giulia Quagli, illustratrice toscana, dopo il Liceo Scientifico si è dedicata totalmente al disegno e alla pittura frequentando l’Accademia di Belle Arti prima e l’Accademia a Firenze, dove attualmente insegna nel corso di Illustrazione. La sua formazione parte dalle tecniche tradizionali più disparate per poi approcciarsi al digitale, dove trova massima espressione per le sue creazioni.
La sua produzione spazia da immagini per il web alla grafica, dall’advertising all’editoria per l’infanzia fino alla cartellonistica promozionale. Nel suo pacchetto clienti sono presenti anche Mondadori e Giunti. È presidente e membro fondatore del collettivo Le Vanvere con il quale organizza mostre, concorsi e la sezione di illustrazione all’interno del festival Ludicomix (Empoli). Grazie al collettivo riesce a dare spazio ad una produzione che comprende tematiche anche molto diverse da quelle che affronta solitamente per lavoro, continuando una ricerca di gusto e contenuto. Ha una profonda passione per il caffè, gli art-book di animazione, le cartoline (brutte) spedite da i luoghi più disparati, e le liste ben fatte. Attualmente lavora ad Empoli, dividendo lo studio con Camilla Garofano.

Il percorso artistico di Camilla Garofano affonda le radici nella moda e nel costume: prima il diploma all’Istituto Statale d’arte di Porta Romana (Firenze) poi il lavoro come costumista teatrale tra Firenze e Roma. A 26 anni getta le basi su cui si fonderà la sua carriera cominciando le prime sperimentazioni con le tecniche digitali.
La prima pubblicazione arriva con la casa editrice Sperling & Kupfer nel 2014 per proseguire con Piemme edizioni, Giunti, Eli La Spiga e Usborne Publishing. La sua produzione spazia dall’editoria per l’infanzia, cover, alla cartellonistica per eventi, immagini per video musicali e molto altro. Inoltre si occupa di insegnamento, organizzazioni di eventi e promozione dell’illustrazione anche grazie al Collettivo Le Vanvere di cui è membro fondatore dal 2014.
La sua ricerca stilistica è in continua evoluzione, cercando il massimo equilibrio tra sintesi dei vettori e eleganza della linea. Trae ispirazione da tutto quello che la circonda, a partire dalla sua vastissima collezione di DVD, cataloghi di mostre (dall’artigianato africano a volumi sui tessuti francesi), piante grasse e bottoni. Divide gioie e dolori di questo mestiere con Giulia Quagli, collega con la quale condivide lo studio e le pause caffè.

————————————————————-

Qual è stato il punto di partenza delle vostre carriere? Com’è nato il progetto delle Vanvere?
G – Il mio punto di partenza è decisamente il momento in cui ho lasciato il mio lavoro da dipendente, una sorta di climax di un periodo non facilissimo. Correva l’anno 2014 ma prima di sentirmi “solo” illustratrice sono stata imbianchina, decoratrice, affrescatrice, restauratrice (un sacco di “ice”); costruirsi un pacchetto clienti e una propria identità professionale è stato un percorso che è durato almeno un paio di anni.
C – Io ho iniziato in maniera piuttosto casuale, nel 2014 feci una fan art per chef Rubio che lui ri-condivise e da lì venni contattata da Sperling & Kupfer per illustrare il suo libro, una storia da Cenerentola dell’illustrazione, come si diverte a chiamarmi Giulia!
Le Vanvere sono nate nel 2014, quando Camilla, nel suo consueto moto di entusiasmo, da paladina e amante della professione, ha proposto agli organizzatori del festival Ludicomix di curare una mostra di illustrazione all’interno dell’evento, completamente da sola, completamente inesperta.
Da quell’evento si sono innescate una serie di reazioni a catena che ci hanno portato ad allestire la più grande mostra di illustrazione della Toscana, con un crescendo di iniziative ed eventi che convergono nel nostro (si spera solo per ora!) piccolo festival nel festival, durante i giorni del Ludicomix e che speriamo vivamente di tornare ad organizzare il prima possibile: le mostre che dovevamo allestire nell’edizione 2020 sono ancora in attesa di avere una degna celebrazione.

Ci sono degli autori che vi hanno particolarmente influenzato nella formazione?
G – Io non riesco mai a fare un nome o una serie di nomi quando mi fanno questa domanda!
Comincio a scrivere e poi penso sempre che sto lasciando indietro qualche nome non trascurabile. Posso dire che: sono partita dal leggere manga e graphic novels e guardando una marea di cartoni animati (cosa che ancora non ho smesso di fare!) e in quello identifico il mio tentativo costante di voler raccontare attraverso la recitazione di personaggi, inquadrature e atmosfere; sono passata dal disegno accademico e dallo studio dei grandi Maestri e da quelli ho preso un attaccamento (che è un po’ di amore/odio) per un certo gusto al realistico e al plausibile. Poi in Accademia ho conosciuto questa professione e i professionisti che mi hanno fatto scoprire personaggi di realtà creative che nemmeno conoscevo e infine, se adesso vado ad aprire la mia cartella delle ispirazioni, ci trovo di tutto dai grandi Maestri ai colleghi, dalle fotografie ai color script delle animazioni, e in tutto questo trovo qualcosa che mi influenza.
C  – Quentin Blake che ammiro da quando ho 6 anni e…Mattotti! Quando ho un blocco o non riesco a pensare a nulla di vagamente valido mi rifugio nei suoi cataloghi e qualcosa arriva sempre. Poi ce ne sono milioni, ma lui è la mia coperta di Linus.

Cosa insegnate in Accademia?
Illustrazione Vettoriale alla classe di Illustrazione editoriale 3 e alla classe di Graphic Design 2; ma ci piace sempre sottolineare che il nostro è un corso di illustrazione e sul mestiere di illustratori, il lato tecnico è secondario e cerchiamo sempre di adattare il mezzo allo studente che ci troviamo di fronte.

Ci sono dei lavori a cui siete più affezionate? Sia realizzati insieme che non.
G – I lavori a cui sono più affezionata sono quasi tutti “non lavorativi”, ovvero le illustrazioni che realizzo per le varie iniziative de Le Vanvere, in cui c’è l’entusiasmo e il rischio di essere completamente libera di creare quello che vuoi. Amo tantissimo la serie di Habitat (4 pezzi di ben 3 anni fa che ancora mi piacciono) e Nettuno per il calendario dello stesso evento (il pezzo ha diverse cose che vorrei rivedere, ma è un inno al mio animo nerd!). L’altro lavoro a cui sono affezionata è “Seas and Ocean, an animated atlas” (realizzato per Nextsquisite) è il primo grande lavoro interamente realizzato da sola…con una marea di dettagli!
C – Il lavoro a cui sono più affezionata non è lavorativo, è l’Almanacco illustrato dei libri prestati, una piccola auto-produzione fatta con Le Vanvere e dedicata ai libri preferiti delle persone che incontravo. Una sorta di inno alla lettura illustrato che mi ha dato la possibilità di disegnare capolavori molto distanti da quello che mi viene solitamente proposto.

Avete dei progetti all’attivo in questo momento di cui ci potete parlare?
G – Per quanto riguarda il lavoro, io sono impegnata su diversi testi per la scolastica, e con alcuni giochi di carte e da tavolo e sto aspettando delle risposte per una serie di libri pop-up (che spero tantissimo vada in porto).
C – Al momento sono impegnata con il nuovo libro della serie “Bambine Ribelli” e su un bellissimo progetto sui classici della letteratura per la Cina.

Che consigli dareste a giovani illustratori e illustratrici che stanno per affacciarsi sul mondo del lavoro?
G – “Creati la tua strada”. Non è un lavoro che ha regole e iter prestabiliti, si è sempre in costante ricerca ed evoluzione, anche quando si è professionisti c’è bisogno di una costante ricerca ed evoluzione.
“Fa tesoro delle esperienze”. Ce ne saranno di belle e molte brutte, è molto raro che quando ci si approccia a questo mondo si riesca a “sfondare” in breve tempo, ma ogni esperienza può essere, seppur in maniera faticosa, formativa.
E infine “Sii ricettivo”. Cerca di sfruttare le possibilità e di creartene di nuove, frequenta workshop, fiere e festival. E poi un po’ di fattore C. Lo auguro comunque a tutti!
C – Di avere tenacia ed essere concentrati sul proprio lavoro, di essere perfezionisti e cercare sempre di fare il meglio, i risultati prima o poi arriveranno…ah e di farsi degli amici nel settore così da poterli ammorbare con i vostri sproloqui sul lavoro invece che i vostri familiari!

————————————————————-

Dove trovare Giulia e Camilla:
@Le Vanvere
@Studio Fuffa
@Camilla Garofano
@Giulia Quagli